Gioconomicon, prime impressioni su Hexemonia

Gioconomicon, prime impressioni su Hexemonia

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Durante la passata edizione di Lucca Games, Gioconomicon ha fatto visita al nostro stand per provare Hexemonia, questa la prima impressione a partita terminata:

Hexemonia (editore Pendragon Games)
Impressioni di gioco di Ivano Franzini

Aspettative Iniziali 3di 5 (ne avevo sentito parlare bene ma non avevo compreso a pieno di che si trattava)

Magnetismo del tavolo: 2 di 5 (setup molto minimale anche se ci sono materiali buoni)

Rapidità di comprensione: 5 di 5 (le regole sono poche e la partita è scorrevole già dai primi turni)

All’atto pratico: 4 di 5 (la semplicità di gioco e le profondità delle scelte lo rendono apprezzabile, ma c’è rischio anche di rimanere invischiati in momenti di indecisione)

Retrogusto: 4 di 5 (sicuramente lo rigiocherò)

Certamente non è il colpo d’occhio  nel setup ciò che caratterizza Hexemonia. Poche tessere (seppur di ottima fattura e dalla grafica molto chiara) e un insieme di cubetti belli grossi di 3 colori (bianco, giallo e rosso) sono tutto ciò di cui si ha bisogno per partire. Ognuno possiede una delle 4 città stato dell’antica Grecia e deve cercare di espandere il proprio dominio in maniera oculata, bilanciando adeguatamente le scelte per gestire le risorse sulle tessere della propria polis ed eventualmente aggredire gli altri per sfilargli quelle più allettanti. I turni scorrono via con velocità (massimo 1 ora di gioco), ma dietro questa relativa semplicità di gioco, si nasconde un titolo di notevole profondità, mai banale nelle opzioni e che costringe man mano a dover confrontarsi con una sempre crescente sensazione di “coperta corta”. In definitiva, dietro il suo aspetto spartano, Hexemonia mi ha lasciato una bella impressione, oltre che la voglia di rigiocarlo.

 

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